Qui siamo di fronte ad un monumento della Cucina Italiana. Un must diventato portabandiera dell’italianità nel mondo. Un capolavoro di velocità e di semplicità che però nasconde delle insidie che possono rovinare la meravigliosa architettura di questa ricetta. Inanzitutto occorre dotarsi di “attrezzi” di altissima qualità. E per “attrezzi, in questo caso, parlo di ingredienti. Non un elemento deve essere dissonante o non allineato con il livello d’eccellenza richiesto. Anche e soprattutto nell’esecuzione materiale del piatto. Guanciale, non pancetta! Pecorino Romano non Parmigiano o qualsiasi altro succedaneo caseario! E alla fine niente cottura. Non dobbiamo fare una frittata. Ma prendere per mano una dolce e morbida Regina: la Carbonara. Quindi niente fuoco e niente aiutini sacrileghi come panna o altri finti rimedi. Al massimo, solo se necessario, un mestolino d’acqua di cottura alla fine per dare la necessaria morbidezza.
La Pasta che vi proponiamo non è una pasta qualsiasi, ma l’apice di un metodo esclusivo, quello che solo Luciana Mosconi possiede: grano duro selezionato 100% italiano, uova fresche anch’esse italianissime e una lavorazione che tira la sfoglia proprio come al mattarello, evitando shock termici capaci di alterare gusto e fragranza delle materie prime d’eccellenza impiegate. Non è stato facile scrivere questo articolo. Anche perché ad ogni riga aumentavano l’acquolina e la voglia di preparala per me stesso e per i miei familiari. E lo farò. Magari stasera, e vi penserò, condividendo idealmente con voi il “nostro” successo in tavola. Mi sembra già di sentirvi: “Bis, Bis, vogliamo il Bis”!