La ricetta è facilissima, trovare i paccasassi un po’ meno, ma con un po’ di buona volontà si rimedia a tutto. L’ideale sarebbe regalarsi una piccola vacanza alla scoperta della Riviera del Conero e tutto sarebbe risolto con il valore aggiunto della scoperta di un territorio meraviglioso. Ma si può fare un viaggio altrettanto gustoso con il palato e con la fantasia. Andiamo con ordine. Secondo Slow Food “paccasassi è il nome dialettale per il finocchietto marino (…) una pianta che cresce vicino al mare (…) e che soprattutto nella zona del Conero ricopre un ruolo molto importante”. I paccasassi presentano “una sapidità ed un aroma che ricorda la salsedine. Sono soprattutto i pescatori della zona del Conero che lo raccolgono per impiegarlo nella cucina locale ed anche come cibo con cui contrastare la mancanza di vitamine durante i lunghi periodi in barca”. In alternativa ,con una breve ricerca su Google, potrete facilmente trovare il sito di una giovane e dinamica azienda artigianale che da qualche anno coltiva i Paccasassi all’interno del Parco del Conero e li commercializza in varie preparazioni. Conclusione: se avete voglia di scoprire un sapore nuovo, originale e sorprendente, siete capitati…nella ricetta giusta. Lasciate che le Casarecce Luciana Mosconi, ruvide, tenaci, marchigiane assorbano ogni fragranza, gusto e sentore ed ogni stilla di sapore. A tavola l’effetto wow sarà garantito.